Le ali della psicologia

Lo Psicologo del comportamento alimentare. Quale ruolo?

 

Quando si parla di comportamento alimentare si fa spesso riferimento solo alla componente della nutrizione intesa come incorporazione di nutrienti nell’organismo. In un’ottica biopsicosociale l’alimentazione è da intendere come una dimensione più complessa della semplice ingestione di cibo. Entrano infatti in gioco i comportamenti, le abitudini, le emozioni e le sensazioni che il cibo provoca.

La psicologia ha proprio il ruolo di studiare ed osservare i comportamenti messi in atto dall’individuo mentre assume le sostanze nutritive. Individua, inoltre, le regole, evidenzia i condizionamenti, identifica gli apprendimenti di abitudini errate e soprattutto facilita i processi di cambiamento e ripristino di abitudini corrette.

Il cibo, nella nostra cultura assume, oltre al significato di nutrimento “calorico”, un significato simbolico, diventando “nutrimento emotivo”. Attraverso il cibo costruiamo relazioni, stabiliamo la nostra identità e definiamo le regole di adesione ai principi etici e religiosi.

Alcuni motivi per cui è necessario l’intervento dello psicologo nel comportamento alimentare.

 

Riassumendo, lo psicologo, nella sua pratica, favorisce l’adozione e lo sviluppo di comportamenti più salutari, promuovendo nell’individuo la consapevolezza rispetto alle proprie abitudini alimentari, i propri pensieri e stati emotivi aiutandolo nel contempo a potenziare gli aspetti motivazionali. E’ dunque importante adottare un approccio multidisciplinare nel trattamento dei disordini alimentari in cui lo psicologo, in cooperazione con il nutrizionista e le altre figure professionali, dia il suo contributo in termini di sostegno alla dieta, attuazione di programmi di educazione alimentare e di consapevolezza alimentare (mindful eating), supporto in regimi dietetici restrittivi.


Lo Psicologo del comportamento alimentare. Quale ruolo?ultima modifica: 2019-12-02T17:31:47+01:00da
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