Archivio mensile: dicembre 2019

Lo Psicologo online – sportello remoto di consulenza e sostegno psicologico per persone affette da sordità e mutismo.

Nell’immaginario collettivo, il colloquio psicologico è un incontro gestito in presenza e tramite l’uso del canale verbale-orale, esattamente come l’etimologia stessa della parola colloquio ci suggerisce: dal lat. colloquium, comp. di con- e loqui «parlare», der. di collŏqui «parlare insieme».
A lungo, effettivamente, è stato così e, anche in rete, il primo passaggio di setting è avvenuto privilegiando lo scambio verbale.
Tuttavia, a oggi, le nuove tecnologie hanno aperto strade alternative e versatili per la gestione degli incontri con lo Psicologo.
Contributi ed evidenze raccolte sull’efficacia dei percorsi on line, unite all’uso di quelle metodologie, teorie e tecniche psicologiche che ben si prestano alla mediazione tecnologica, offrono l’opportunità di poter sfruttare questa dimensione in modo flessibile, per la gestione degli incontri.

È in quest’ottica che nasce, da un’idea della Dott. Francesca Di Donato – Psicologa, il progetto “Fuori dal coro – quando l’ascolto va oltre il suono delle parole”, proprio con l’intento di offrire un servizio dedicato al benessere psichico, che superi le barriere fisico-spaziali ma, soprattutto, quelle imposte da differenti canali comunicativi utilizzati dalla comunità dei non udenti, rispetto a quella degli udenti.

I canali di comunicazione a disposizione saranno:
– Telegram – chat
– What’s app – chat
– Skype – chat o video-chat

Per info, compensi, modalità di pagamento e primo appuntamento le comunicazioni devono pervenire solo ed esclusivamente via mail, al seguente indirizzo: ascolto.oltreilsuonodelleparole@gmail.com

A seguito della presa in carico, la comunicazione proseguirà privatamente con lo Psicologo di riferimento.

 

Fuori dal coro Sara web

Lo Psicologo del comportamento alimentare. Quale ruolo?

 

Quando si parla di comportamento alimentare si fa spesso riferimento solo alla componente della nutrizione intesa come incorporazione di nutrienti nell’organismo. In un’ottica biopsicosociale l’alimentazione è da intendere come una dimensione più complessa della semplice ingestione di cibo. Entrano infatti in gioco i comportamenti, le abitudini, le emozioni e le sensazioni che il cibo provoca.

La psicologia ha proprio il ruolo di studiare ed osservare i comportamenti messi in atto dall’individuo mentre assume le sostanze nutritive. Individua, inoltre, le regole, evidenzia i condizionamenti, identifica gli apprendimenti di abitudini errate e soprattutto facilita i processi di cambiamento e ripristino di abitudini corrette.

Il cibo, nella nostra cultura assume, oltre al significato di nutrimento “calorico”, un significato simbolico, diventando “nutrimento emotivo”. Attraverso il cibo costruiamo relazioni, stabiliamo la nostra identità e definiamo le regole di adesione ai principi etici e religiosi.

Alcuni motivi per cui è necessario l’intervento dello psicologo nel comportamento alimentare.

  • La psicologia studia i comportamenti

  • Il comportamento alimentare è un comportamento

  • Gli psicologi sanno che dietro ogni comportamento esistono una serie di fattori (pensieri, emozioni, idee etc) sui quali si deve intervenire per attuare un intervento correttivo.

  • Lo psicologo lavora sulle componenti emotive che intervengono nell’alimentazione (emotional eating)

  • Lo psicologo lavora sui pensieri e convinzioni disadattivi e sui comportamenti disfunzionali che ne derivano

  • Lo psicologo lavora sull’individuo e sulla sua unicità

  • Il ruolo dello psicologo è quello di facilitare il cambiamento, lavorando sul potenziamento dell’autostima e della motivazione

 

Riassumendo, lo psicologo, nella sua pratica, favorisce l’adozione e lo sviluppo di comportamenti più salutari, promuovendo nell’individuo la consapevolezza rispetto alle proprie abitudini alimentari, i propri pensieri e stati emotivi aiutandolo nel contempo a potenziare gli aspetti motivazionali. E’ dunque importante adottare un approccio multidisciplinare nel trattamento dei disordini alimentari in cui lo psicologo, in cooperazione con il nutrizionista e le altre figure professionali, dia il suo contributo in termini di sostegno alla dieta, attuazione di programmi di educazione alimentare e di consapevolezza alimentare (mindful eating), supporto in regimi dietetici restrittivi.


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Perchè andare dallo psicologo?

Decidere di andare dallo psicologo non è mai una scelta facile poiché entrano in gioco diverse resistenze che la nostra mente crea per difendersi essenzialmente da quelli che sono i pregiudizi legati a questa figura professionale. Entrano infatti in gioco pensieri come “Lo psicologo è per i matti”, “Posso farcela da solo”, “Preferisco parlare con un amico piuttosto che con uno sconosciuto” etc. Quando si soffre per qualsiasi motivo questi pensieri sono del tutto normali ma occorre fare un ragionamento razionale.

Lo psicologo è un professionista sanitario esperto nella relazione di aiuto che si occupa di prevenzione,di favorire il benessere delle persone, di sostegno e consulenza in ambito psicologico, oltre che di diagnosi, abilitazione e riabilitazione. La convinzione che tale professionista si dedichi esclusivamente alla malattia mentale è del tutto errata poiché ci sono tante altre situazioni che possono provocare un abbassamento della qualità della vita e del benessere psicologico ma che non rappresentano disturbi mentali.

Alcuni eventi di vita che presuppongono dei cambiamenti, come per esempio un lutto, la perdita di un lavoro, un trasferimento, una gravidanza etc, possono creare scompenso e portare ad una condizione di disequilibrio in cui si verifica un abbassamento della qualità della vita. Le persone possono sentirsi disorientate, provare rabbia o dolore a seconda della situazione e non sempre è possibile “farcela da soli”. Chiedere aiuto è un atto di forza e di consapevolezza, piuttosto che segno di debolezza.

Lo psicologo è un professionista che mette in campo le proprie conoscenze e la propria formazione per aiutare le persone che stanno vivendo un momento particolare. Nel profondo rispetto, all’interno di una relazione di fiducia reciproca, si creano le basi per il cambiamento, grazie a due persone che cooperano e vanno nella stessa direzione, da una parte l’utente che porta la sua esperienza ed è senza dubbio l’esperto della sua vita, delle sue emozioni,pensieri e delle modalità per fronteggiare il problema, dall’altra lo psicologo che è esperto dei metodi e delle tecniche.

Come nella maggior parte delle situazioni, l’unione fa la forza.

 

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