La malattia oncologica ed il suo impatto sul nucleo familiare

La diagnosi di tumore è senz’altro un’esperienza devastante sia per il malato che per i familiari, tanto che la malattia oncologica viene spesso vissuta come una vera e propria “malattia familiare” in cui sono coinvolti tutti i membri che si trovano a vivere in una dimensione temporale del tutto nuova, in un tempo sospeso fatto di ansia, di preoccupazione, di controlli medici, di terapie.

Il tumore rappresenta un trauma fisico, psicologico e sociale in cui la progettualità del paziente e di tutto il nucleo familiare viene congelata da una nuova presenza in famiglia, la paura.

L’impatto del tumore sul malato: dalla comunicazione della diagnosi.

Quella della comunicazione della diagnosi è un momento particolarmente doloroso e traumatico per la vita di una persona in cui ella si può sentire disorientata, sotto attacco, arrabbiata ed estremamente disperata.

L’autrice Elisabeth Kubler Ross nel suo libro On Death and Dyingdel 1969 –La morte e il morireenucleò le 5 fasi dell’elaborazione del lutto e della perdita che spiegano come avviene il processo di adattamento alla malattia che il malato compie a partire dalla dolorosa diagnosi.

  • La fase del rifiuto e isolamento in cui sono tipici pensieri del tipo “non è possibile!”, “non sta succedendo davvero!”
  • La fase di collera che si esprime con pensieri e frasi del tipo “perchè sta succedendo proprio a me e non a qualcun’altro?!”
  • La fase del venire a patti dove il paziente, in un certo senso, scende a compromessi con la malattia e con la sua nuova condizione.
  • La fase della depressione in cui emerge una maggiore consapevolezza di ciò che si sta attraversando.
  • La fase di accettazione che prevede l’elaborazione della nuova condizione e ”l’abbandono della lotta”

Nel periodo successivo alla diagnosi,caratterizzato sul piano medico da trattamenti, cure, e controlli, è molto frequente osservare nei pazienti elevati livelli di ansia, stress e paura che sono normali entro certi limiti ma che necessitano di attenzione. La persona in questo percorso va sostenuta per preservare la capacità di funzionare a livello psicologico, sociale e relazionale e per stimolare le risorse residue nel rispondere alla situazione estremamente difficile.

L’impatto del tumore sui familiari e sui caregiver.

Il cancro è una malattia che non invalida solo il malato ma l’intero nucleo familiare che si trova a dover affrontare da una parte il disorientamento, il dolore e la paura nei confronti della persona amata, dall’altra la confusione e il disequilibrio che si crea all’interno dei ruoli familiari. Può accadere che la persona accudente (per esempio nel caso in cui il malato sia un genitore) diventi tutto d’un tratto la persona accudita con una conseguente inversione di ruoli che genera senz’altro una condizione di instabilità. In questa nuova condizione di ricerca di un nuovo equilibrio familiare, sono del tutto normali pensieri catastrofici, ansia, sensazione di perdita di controllo e di non essere in grado di gestire le proprie emozioni e la situazione.

L’ambiente familiare rimane però di fondamentale importanza poiché fornisce il contesto di adattamento in cui la persona reagisce alla diagnosi e valuta l’evento e le proprie risorse per farvi fronte dunque all’interno di un’ottica multidisciplinare va data attenzione non solo ai sintomi riportati dal malato ma anche a quelli dei familiari che manifesteranno ansia, stress e depressione allo stesso modo. Alla luce di tutto ciò si rende necessaria la predisposizione di percorsi psicologici che coinvolgano il malato e i familiari e che sostengano entrambi nella ricerca di un senso da dare alla malattia, alla ricerca di un nuovo equilibrio familiare ed individuale.

 

hands-1246598_1280

 

La malattia oncologica ed il suo impatto sul nucleo familiareultima modifica: 2020-02-04T10:32:05+01:00da saraanderlini
Reposta per primo quest’articolo